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Edge computing: la fase successiva di esso

Anonim

L'Internet of Things (IoT) è chiamato così per una ragione: praticamente ogni cosa sul pianeta - le nostre case, le nostre macchine, persino i nostri corpi - si collegheranno a Internet, condividendo continuamente dati riguardanti le nostre attività quotidiane.

Tutti questi dati devono andare da qualche parte, ovviamente, il che è una prospettiva inquietante per i data center centralizzati e i gestori di rete che stanno già lottando con i carichi di montaggio provenienti dalle applicazioni legacy. Chiaramente, l'infrastruttura di dati di oggi non è in grado di gestire un improvviso aumento esponenziale dei dati, il che significa che è pronta la distribuzione della prossima fase dell'IT aziendale ai margini della rete.

È logico, ovviamente, che una nuova forma di interazione digitale richiederebbe un nuovo tipo di infrastruttura. Il tradizionale data center, dopo tutto, andava bene per il mondo insulare delle applicazioni aziendali e delle comunicazioni interne, ma una volta che l'e-commerce su scala web e altri servizi ad alto volume hanno guadagnato popolarità, l'IT ha gravitato verso il cloud. Ora l'IoT sta lanciando una nuova generazione di servizi - molti dei quali lavoreranno silenziosamente in background - che si basano su disponibilità continua, throughput rapido e funzionalità ampiamente autonome.

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