Sommario:
Il green computing, come suggerisce il nome, è un metodo per rendere riciclabili i rifiuti informatici (e l'elettronica in generale) e implementare tecnologie ad alta efficienza energetica. In realtà riduce componenti velenosi di computer o prodotti elettronici e riduce al minimo i danni ambientali. La tecnologia utilizzata nel green computing è nota come tecnologia verde e il suo scopo è quello di implementare una tecnologia che è ad alta efficienza energetica. Può trattarsi di unità di elaborazione centrale, server, accessori ad alta efficienza energetica o di numerosi altri componenti. Queste tecnologie aiutano a ridurre la potenza e il consumo di altre risorse. Lo scopo generale è quello di utilizzare le tecnologie sia dal lato hardware che software per ridurre l'inquinamento ambientale, migliorare l'efficienza energetica nell'IT e anche promuovere il riciclaggio dei materiali.
Che cos'è il Green Computing?
Il green computing, come menzionato, comprende metodi usati per minimizzare gli sprechi di computer e l'implementazione di tecnologie che sono di natura ad alta efficienza energetica. Il programma di green computing è nato nel 1992, con il programma Energy Star negli Stati Uniti. Il suo scopo era che l'industria dei computer adottasse pratiche sostenibili su più fronti, come produzione, progettazione, utilizzo e eventuale smaltimento. Questo programma è stato un successo e si è fatto strada anche in diverse altre nazioni, come Giappone, Australia, Canada, Nuova Zelanda e anche nell'UE.
I computer che usiamo così immensamente sono realizzati con materiali velenosi, come piombo, cromo, mercurio e cadmio. Se questi metalli si fanno strada nell'ambiente, via terra, acqua o aria, possono causare seri danni alla salute umana. Inoltre, non esiste una soluzione per quanto riguarda i milioni di computer che affollano le discariche di tutto il mondo. Mentre dipendiamo dai computer per un gran numero di attività, consumano una quantità significativa di energia per le operazioni.