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La sfida di gestire e sfruttare i big data deriva da tre elementi, secondo Doug Laney, vicepresidente della ricerca di Gartner. Laney ha notato per la prima volta oltre un decennio fa che i big data rappresentano un problema per l'impresa perché introducono volume, velocità e varietà difficili da gestire. Il problema è che troppi dipartimenti IT lanciano tutto ciò che hanno sui problemi di volume e velocità dei dati, dimenticando di affrontare il problema fondamentale della varietà di dati.
Nel 2001 Laney ha scritto che "le aziende leader useranno sempre più un data warehouse centralizzato per definire un vocabolario comune per migliorare la collaborazione interna ed esterna". La questione di quel vocabolario - e la variabilità che impedisce alle aziende di crearlo - rimane oggi l'aspetto meno affrontato dell'enigma dei big data. (Scopri cosa hanno da dire gli altri esperti. Dai un'occhiata agli esperti di Big Data da seguire su Twitter.)
Tre V di big data
Numerose aziende hanno trovato metodi per sfruttare il volume e la velocità di dati aumentati. Facebook, ad esempio, può analizzare enormi volumi di dati. Naturalmente, questi dati vengono spesso presentati più e più volte all'interno degli stessi parametri. Ciò ha guidato innovazioni tecnologiche come i database delle colonne, che ora sono ampiamente utilizzati da altre società che affrontano negozi ugualmente considerevoli di elementi di dati simili.